Sylvester Stallone

Attore, Produttore, Regista, Sceneggiatore

Biografia di Sylvester Stallone

Il grande pubblico lo conosce e lo acclama nei panni di Rocky Balboa e John Rambo, due protagonisti della storia del cinema internazionale. Così Sylvester Stallone resta nell'immaginario collettivo come una delle intramontabili star di Hollywood, con i suoi personaggi grintosi, eroici, pieni di forza fisica e volontà.
Nasce a New York il 6 Luglio del 1946 nel quartiere malfamato di Hell’s Kitchen, da genitori poveri che si separano nel 1951. A dodici anni si trasferisce a Filadelfia con la madre e presto inizia a praticare assiduamente varie discipline sportive. Trascorre due anni all’American College in Svizzera, quindi torna negli USA e si iscrive alla facoltà di drammaturgia dell’Università di Miami. Nel 1969 ritorna a New York, dove partecipa a piccole produzioni off-Broadway e scrive dialoghi e sceneggiature sotto pseudonimi.
Il debutto cinematografico avviene nel 1970 con una parte nel discusso porno-soft “The Italian Stallion - Porno proibito” di Morton Lewis. Lo stesso anno arriva il primo ruolo da protagonista in “Rebel – Fuga senza scampo" di Robert Allen Schnitzer, cui seguono due apparizioni non accreditate nel 1971 ne “Il dittatore dello stato libero di Bananas” di Woody Allen e “Una squillo per l’ispettore Klute” di Alan J. Pakula. Nel 1974 sposa l'attrice Sasha Czack, dalla quale ha due figli (Sage e Seargeoh "Seth") e dalla quale divorzia circa dieci anni dopo. Nel 1975 recita in “Quella sporca ultima notte” di Steve Carver, “Marlow, il poliziotto privato” di Dick Richards e in “Anno 2000 – La corsa della morte” di Paul Bartel come co-protagonista al fianco di David Carradine.
La svolta della sua carriera giunge nel 1976 con il ruolo del pugile di origini italo - americane, il cosiddetto "stallone italiano", protagonista in “Rocky” di John G. Avildsen, pellicola che lo rende uno degli attori più amati e famosi del mondo. Seguono “F.I.S.T” (1978) di Norman Jewison, “Taverna paradiso” (1978) ed il sequel “Rocky II” (1979), questi ultimi diretti e interpretati dallo stesso Stallone. In particolare "Rocky II", secondo capitolo della saga cinematografica di Rocky, ottiene buone critiche, un premio come miglior film agli American Movie Awards e, nel 1980, il premio per il miglior film ai People's Choice Awards.
Nel 1981 interpreta il detective DaSilva nel poliziesco “I falchi della notte” di Bruce Malmuth, ed è diretto da John Huston nel film sportivo-avventuroso “Fuga per la vittoria”. Il 1982 è l’anno di “Rocky III”, da lui scritto e diretto, ma lo vediamo anche incarnare per la prima volta un altro eroe su celluloide: “Rambo”, un reduce dalla guerra in Vietnam che una volta tornato i patria si trova a fronteggiare un dispotico sceriffo che vuole imporre arbitrariamente la sua legge. "Rambo", apprezzato e considerato una delle migliori produzioni del 1982, è l'inizio di un'altra famosa saga cinematografica che dà vita ad un altro personaggio icona del cinema internazionale.
Nel 1983 scrive, dirige e produce “Staying alive”, sequel de “La febbre del sabato sera", con John Travolta nei panni di Tony Manero. L'anno successivo riceve una stella nella Hollywood Walk of Fame. Nel 1985 è la volta di ben due sequel: “Rocky IV”, ancora con la sua regia, e "Rambo II - La vendetta" diretto da George Pan Cosmatos. Il primo, ambientato durante gli anni della guerra fredda, vede la contrapposizione tra Rocky, rappresentante degli USA, e Ivan Drago (Dolph Lundgren), rappresentante dell'Unione Sovietica. Il film raggiunge il maggior incasso della storia del cinema tra le pellicole sportive. Nello stesso anno conosce l'attrice e modella danese Brigitte Nielsen con la quale convola a nozze nel 1987. Nel frattempo la sua carriera prosegue con il poliziesco “Cobra” (1986) di George Pan Cosmatos, il melodramma sportivo “Over the top” (1987) del regista israeliano Menahem Golan e “Rambo III” (1988) di Peter MacDonald, di minor successo rispetto ai precedenti. Nel 1989 fa coppia con Kurt Russell nel poliziesco "Tango & Cash" di Andrej Končalovskij e ricopre ancora un ruolo d'azione in "Sorvegliato speciale" di John Flynn.
Nel 1990 torna per la quinta volta sul ring in “Rocky V”, diretto questa volta e nuovamente da John G. Avildsen. Recita poi in commedie come “Oscar – Un fidanzato per due figlie” (1991) di John Landis e "Fermati, o mamma spara" di Roger Spottiswoode. Dopo il Premio César onorario ricevuto nel 1992 da parte dell'Académie des arts et techniques du cinéma, torna alle pellicole d’azione con "Cliffhanger - L'ultima sfida" (1993) di Renny Harlin, film di grande successo commerciale che riceve tre nomination agli Oscar (miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali). Recita nel futuristico "Demolition Man" (1993) di Marco Brambilla e ne "Lo specialista" di Luis Llosa, nel quale partecipa a scene "hot" insieme all'attrice Sharon Stone. Nel 1995 lo vediamo in "Dredd - La legge sono io" di Danny Cannon e nel 1996 in "Daylight - Trappola nel tunnel" di Rob Cohen, senza dimenticare l’apprezzata interpretazione in “Cop land” (1998), diretto da James Mangold, nel ruolo dello sceriffo Freddy Heflin.
Dopo i flirt con diverse modelle, tra le quali Naomi Campbell, e attrici, nel 1997 si risposa con la modella statunitense Jennifer Flavin, dalla quale ha tre figlie: Sophie Rose, Sistine Rose e Scarlet Rose.
A partire dal nuovo millennio lo vediamo al cinema nel noir “La vendetta di Carter” (2000) di Stephen Kay, nella quale recita al fianco di Michael Caine e Micky Rourke, e come protagonista di “Driven” (2001) diretto da Renny Harlin (come già in "Cliffhanger"), pellicola co-prodotta e sceneggiata da lui stesso, e del suo primo thriller “D-Tox” di Jim Gillespie. Negli anni seguenti è protagonista della commedia "Avenging Angelo" (2002) di Martyn Burke e in "Shade - Carta vincente" (2003) di Damian Nieman; partecipa con piccole apparizioni in "Taxxi 3" (2003) di Gérard Krawczyk e nella commedia d'azione "Missione 3D - Game Over" di Robert Rodriguez. A seguire tre nuove prove da regista ed assieme interprete: “Rocky Balboa” (2006), sesto e ultimo capitolo della saga; “John Rambo” (2008), quarto episodio della serie ambientato in Birmania; "I mercenari - The Expendables" (2010), di cui è regista, co-sceneggiatore e attore accanto a molte superstar del genere action: Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Mickey Rourke e Eric Roberts. Il film riceve grande successo commerciale così da avere un sequel nel 2012, "I mercenari 2 - The Expendables" di Simon West, al cui cast si aggiungono Bruce Willis, Arnold Schwarzenegger, Chuck Norris e Jean-Claude Van Damme.
Nel 2011 interpreta il personaggio dei fumetti Jimmy Bobo in "Jimmy Bobo - Bullet to the Head" di Walter Hill. Nel 2012 vive la grande tragedia familiare della perdita del figlio Sage, attore e regista, trovato morto all'età di 36 anni a causa di un arresto cardiaco naturale.
Nel 2014 fa coppia con Robert De Niro in un'altra pellicola pugilistica, "Il grande match" di Peter Segal. I due attori ormai sessantenni, rivali storici nella boxe (Stallone come Rocky e De Niro come il pugile Jake LaMotta in "Toro Scatenato" di Martin Scorsese) salgono sul ring per un ultimo incontro.